Quiz – editato :)

Secondo voi cos’è questo?

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Sappiate che è il frutto congiunto di una richiesta femminile, un mio progetto (“si, ma si può migliorare… metterci una maniglia… e dentro c’è spazio…”) e la manovalanza di mio padre.

E la persona che lo sa abbia il pudore di non rispondere, per favore 😀

Aggiungo una foto da aperto, che ci siamo quasi 🙂

Quiz 2

Sicurezza

Stamattina sono al lavoro.

Badge bianco per entrare nel parcheggio.

Badge bianco per uscire dal parcheggio

Badge bianco per aprire la porta esterna.

Badge rosso per la timbratura ai tornelli.

Badge bianco per la porta interna.

Badge bianco per la tagliafuoco di reparto.

Password di sistema al PC.

Password applicativo gestione.

Password sistema dispacciamento.

Password posta.

Leggo che per la nuova policy aziendale le password avranno valore di tre mesi, sette regole diverse di composizione alfanumerica da soddisfare, e non potranno essere ripetute per almeno un anno.

 

Anche se può sembrare il contrario, non lavoro a Fort Knox.

Mamma li cinesi!

Ok, il latte alla melamina.

Ma che la melamina fa male si sa da pochi anni, tant’è che l’abbiamo mangiata, messa in buona fede, anche nel latte americano, nordeuropeo e sudamericano.

E va bene che ci si stia attenti.

Capisco il sequestro per analisi dei biscotti, ma ho riso quando s’è sbandierato il sequestro di UNA CONFEZIONE DI YOGHURT CINESE come la vittoria della sanità.

Però scuoto il capo quando parte la caccia alle streghe contro i ristoranti cinesi. Ma secondo voi, comprano il latte in Cina e lo fanno venir qui? Oppure cucinano col Mukki come tutte le massaie di Firenze?

Brava gente, stiamoci attenti. S’è cominciato da poco a esportare qualità in Cina sotto forma di Parmigiano, prosciutto, cose che loro non sanno fare come si fanno noi. E son quattrini.
S’è levato ieri, di fatto, il dazio doganale degno solo del terzo mondo contro il quale ho scritto più volte su tutto quello che proviene dall’Asia.

Non facciamoci imporre un embargo per ripicca a un nostro ostracismo, se quest’ultimo è immotivato. E smettiamo di andar giù per allarmismi, se no mi tocca ricordarvi la SARS.

Ahecco.

“(…) Ugo Sposetti, tesoriere dei Ds, è uno di quelli. E il personaggio venerdì scorso in uno dei corridoi della Camera sintetizzava con queste parole lo stallo nella trattativa per la vendita di Alitalia alla Cai: «Epifani quando ha deciso di rompere, ha preso una toppa e dietro il suo errore c’era lo zampino di Veltroni»” (LA STAMPA)

Non l’avrei detto mai.

Ex Subber

Qualcuno di voi aspettava il ritorno di Heroes. Pure io.

Anche quest’anno sarà una delle serie di punta per Subsfactory, e quindi occorreranno traduzioni veloci, dicono i coordinatori. A me va più che bene. Nonostante il lavoro, credo d’esser stato l’ultimo a consegnare solo una volta, la scorsa stagione, e comunque entro la deadline.

Quest’anno ho qualche bega lavorativa in più all’orizzonte, e quindi a

“Come regola generale la consegna sarà comunque in giornata anche quando rientra wilhelmfink, penso per il primo pomeriggio (ore 15 circa), di modo che possa revisionare entro l’ora di cena.

Se chi ha dato la propria disponibilita’ accettando queste regole  poi non consegna in tempo facendo slittare il lavoro senza avvertire, e’ fuori dal team
Di volta in volta, qualche giorno prima l’uscita apriremo un post dove chiederemo conferma delle disponibilita’, se qualcuno dovesse avere problemi basta che me lo dica per tempo.”

richiesta peraltro ragionevolissima nella forma, visto che non tutti non sono in grado di valutare in anticipo il carico giornaliero di lavoro come me, ho dovuto rispondere, per correttezza:

“Io allora abbandono la mia serie preferita, perchè,  anche se l’anno scorso i problemi erano gli stessi e poi alla fine ci s’è fatta comunque, non sono in grado, per correttezza, di garantire la traduzione mattutina.

Mi raccomando, fate un buon lavoro, che la velocità non sia l’unica priorità.”

Non sono in grado di garantire giorni prima d’essere disponibile, e soprattutto non ci sto alla gara al massacro del “Chi pubblica prima il sub”.

 

C’è da dire che sono fortunato.

Ho iniziato con Heroes, Torchwood e Jericho, poi ho preso Stargate Atlantis, Middleman e Chuck.

Heroes è diventata il top, quindi va pubblicata yeah, che se no si fa figuraccia.
Torchwood è di tredici puntate a stagione, e onestamente non ho più soddisfazione a tradurla da quando mi sono accorto che il revisore mette dentro al nostro lavoro errori, “per coerenza”, e non per coerenza alla serie, ma a errori di punteggiatura già fatti.
Jericho non mi piaceva granchè, e quando è terminata non posso dire di non aver tirato un sospiro di sollievo.
Stargate Atlentis ho chiesto che mi venisse tolta quasi in ginocchio. Non m’è mai riuscito farmela piacere.
Middleman è carino, ma piace solo a me e a un pugno d’altri. I sottotitoli inglesi del quinto episodio non sono mai usciti, c’è un buco di traduzione :/. E da quando ho detto “scusate, parto, questo episodio non posso farlo” (il sette? l’otto? boh.) è tutto fermo. Colpa mia, anche, ma se non importa a nessuno è inutile l’accanimento terapeutico.
Chuck… boh. Aspetto ricominci, se ricomincia, per vedere se sarò in grado di subbarlo. Ma se tanto mi da tanto, avrò solo quello, e allora tantovale fare solo il fruitore.

E’ un dispiacere, visto che ho sempre fornito il mio umile & incompleto servizio di traduzione volentieri e con tutto lo scrupolo che riuscivo a metterci, ma quando un piacere diventa una forzatura tra l’altro problematica da incastrare tra mille altri impegni, è l’ora di cambiare hobby.

Previsione a breve termine

Dopo aver fatto fallire le trattative Alitalia con la CAI, la CGIL farà in modo che la compagnia di bandiera vada, sottoprezzo, scaricata a spese degli italiani del personale “rinunciabile” messo in cassa integrazione, ai soliti “amici degli amici”, come successe con Telecom.

E poi, scusate, eh, ma io non ho proprio voglia di pagare uno stipendio o parte di esso a gente che già prima prendeva, lamentandosi, 1500 euro per sette ore la settimana*, o 3000 per 55 ore al mese**, e lo stesso durante l’ultimo giorno di trattative ha lasciato a terra quaranta voli (quanti passeggeri fanno?), strafottendosene come da decenni dei danni provocati.

In tutto il mondo chi non produce si licenzia. In tutto il mondo è normale, quando un’azienda fallisce, essere licenziati e cercare lavoro, magari anche a qualcosa in meno.

Solo in Italia i sindacati possono decidere chi compra un’azienda, e quali privilegi far mantenere ai propri protetti.

In tutte le aziende del mondo quando cambia la proprietà, coi nuovi contratti se ti va bene ti adegui, se no cerchi di meglio altrove.

Invece in Italia l’Alitalia è diventata uno stipendificio, in grado di perdere 2,36 milioni di euro al giorno (lo scrivo cogli zeri: 2.360.000 euro. AL GIORNO.), un posto nel quale accomodare gente come, uno per tutti, Cimoli, in mano a non si sa quante sigle sindacali diverse ognuna delle quali con diritto di veto e di rompere i coglioni per dimostrare il potere dei poveracci: quello di impedire il lavoro altrui.
Questi qui sono in una barca che affonda, e invece di sgottare si son messi a fare gli schizzinosi sulla nave che doveva metterli in salvo.

Insomma. Meglio falliti, davvero, ma meglio falliti cinque anni fa, prima di poppare tutti questi quattrini ai contribuenti, e non solo ora per far spregio al governo.

*Assistente di volo Alitalia su Radio24
** Primo ufficiale di compagnia concorrente su 102,5

In brevissimo

Primo giorno: Oporto. Grigio e paura a Nuova Genova. Fuga il giorno dopo, dopo aver visto il minimo indispensabile dall’auto e aver pernottato nel condominio di “Rec”

Secondo giorno: Coimbra. Sali e scendi fino all’universita’. Pranzo comprensivo di panino vegetariano, brandy, caffe’, due birre, a sette euro e mezzo a testa.

Terzo giorno: Tomar. Paesino medievale e bellissimo, fantastico convento templare sulla collina, quattro toniche al tavolo per quattro euro, pernotto in antica residenza templare con piscina. Inquietanti solo le foto del proprietario a braccetto col Papa precedente. Scopriamo un ristorante tipico: cena di pesce e zuppa, vino verde, dolci e ginginha a otto e mezzo a chiorba.

Quarto giorno: Sintra. Appuriamo che la guida Lonely Planet e’ facilmente corruttibile: quella sera a casa di Piela per poco non si piglia il colera (da cantarsi sull’aria di “A casa di Luca” della Salemi), non si capisce come possa essere consigliato un posto dove chiedono di gettare la carta igienica usata nel cestino del bagno. Scappiamo roppo tardi da un posto dove i negozi o sono carissimi o sono chiusi

Quinto giorno: Lisbona: Museo della scienza. Vediamo la camera, diciamo alla signora “andiamo a prendere le valigie”, e scatta il piano B: fuga. La signora crede che stiamo ncora cercando parcheggio. Pernotto a Evora, dove abbiam passato due notti e il giorno di mezzo. Tanta roba, dal castello al tempio romano ai cromlech. Non dico tutto, se no brevissimo un accidente.

Sesto giorno, oggi. Marvao, bellissimo castello arroccato su una collina nel mezzo delle pianure: si vede fino a Viareggio, alla faccia delle mie vertigini. Poi Castelho Branco, orribile e inattraversabile. Di nuovo piano B fino a questa stanza d’albergo a Covilha, 43 euro a notte in doppia con vasca idromassaggio e computer in camera a disposizione. Va visitato il paese, che e’ praticamente in verticale.

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edit: this is the dinner: notate che la zuppa costa un euro e venticinque, e la cernia sei euro, cinquanta centesimi in piu’ della frittata, peraltro ottima. quattro birre a 90 centesimi l’una e due caffe’ a cinquantacinque. Che dite, mi trasferisco?

 

Domani: Partenza, ‘coGiuda. Mi mancheranno le colazioni a sfondaventre, la birra fantastica, le cene di quattro portate a meno di dieci euro a testa, l’arrampicarsi per bastioni e chiostri e belvedere, l’infilarsi in vicoli con bottegucce da noi ormai introvabili e dal personale adorabile, la sangria in bottiglia da seccare al ritmo di due litri l’ora, le penniche postprandiali al caldo e all’ombra, le infinite cineserie, i prezzi umani e non argentini. 

Spigolaturina

  • D’Alema: “Regaleranno Alitalia a una compagnia estera, e pagheranno gli Italiani”. Du’ cose: Air France era italiana? Ma vabbè, è solo merito/colpa dei sindacati se Alitalia resta in Italia, non certo della politica. Però, o’baffino… quello che hai fatto alla Telecom non te lo ricordi più?

Detto questo, saluto cordialmente, che alla fine son inciampato in un aRIoplano anch’io, e me ne vo per un par di giorni. Salutovi assai.

Spigolature

  • Il Vaticano: “la morte cerebrale non è la fine della vita”. Infatti, spesso è solo l’inizio di una carriera ecclesiastica.
  • Già liberi gli ultrà che hanno devastato un treno. Il Questore di Napoli è diventato pure giudice?
  • Il Garante della privacy ha dato lo stop alla vendita delle banche dati per le chiamate promozionali. “Grave flessione nelle occupazioni ai call center”, dicono Tiscali, Infostrada e Sky. Che ci siano meno giovani pagati un po’ mi dispiace. Che ci siano meno giovani pagati per rompere i coglioni, proprio no.
  • Gheddafi: “L’Italia non darà le basi Nato contro di noi”. Gli si danno MILIARDI  e tante scuse per le guerre coloniali, gli si chiede per piacere-piacerin piacerino se smette di guadagnarci sui clandestini che ci manda e si va contro alla Nato per far contento il cammelliere guerrafondaio ricattatore. Non so, nel pacchetto c’erano anche una bottiglia di Nocino, un sacchetto di pinoli e qualche fetta di culo?

No, dico!!!

Cika Skaffala
Lungi, ben lungi, molto ben lungi dall’essere perfetto, visto che ha da essere zeppato, che il muro è di nuovo da stuccare e che in un punto o due va ritoccato il colore… ma… direi che ci siamo quasi, no?

Poste. Update

La spedizione del 12 è in viaggio verso di me(Update dell’update delle 13.26: Mio padre ha appena firmato per ricevuta. Speriamo bene per il contenuto di quel che è arrivato). Per l’altra -quella che davvero mi interessa, ovviamente- chiamo il numero verde -son quindici giorni di attesa- e chiedo come mai una spedizione già esaminata sia sempre ferma.

Non mi aspetto profusione di scuse, ma quantomeno un “mi spiace, partirà a giorni”, o qualcosa del genere. In fin dei conti è un mese che è partita e quindici giorni che è ferma SENZA MOTIVO a Milano Roserio.

La scortesissima Daniela* dice che

A) non importa quando è partita, ma solo quando è stata registrata. Fico, dico io, quindi se volevano la registravano subito prima di farmela arrivare, e sembrava che eran stati velocissimi.

B) servon 15-20 giorni per lo sdoganamento. E qui è bugia-bugia, visto che son dieci giorni che mi dicono che è un pacco esente, quindi già esaminato, e che pacchi partiti dopo son arrivati prima.

C) “Se vuole aspetta, se no aspetta lo stesso” “Come si fa reclamo, signora Daniela?” “Da ufficio postale, codice A” “Non mancherò”

Brunetta, dove sei quando servi?

 

*”E perchè chiama qui?” “Perchè il pacco risulta essere lì” “Mah, vediamo”

Ri-update

La casa, grazie a Chtulhu e all’olio di gomito di un’anima pia, è spolverata.

La scala-piattaforma è sempre nel mezzo, perchè, una volta fissati i montanti al muro, abbiam visto che la vernice a smalto sui ripiani O ancora non è ben secca OPPURE resterà gommosa. E ciò non è bene, visto che devo metterci soprattutto libri.

INOLTRE, sono rimaste delle chiazze bianche sul sotto dei ripiani stessi, dovute alla vernice nera forse fresca che, appoggiata su quella bianca secca sulle capre, l’ha asportata e incorporata.

Domani, con altre 48 ore di “tiraggio” deciderò il da farsi. Temo una nuova scartatura e pittura.

Temo davvero.