Post a richiesta

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Voi non ci crederete, ma me l’hanno chiesto davvero.
Mi hanno chiesto un consiglio per una custodia per un e-reader, e alla mia risposta, grossomodo un “Boh, io me le son fatto da solo”, mi han chiesto un tutorial.
Siccome sono più vanitoso che sovrappeso (e sono molto sovrappeso), e di solito sono piuttosto orgoglioso dei miei smanacciamenti, sono più che contento di accontentare. Le foto fanno schifo, lo so, ma l’unica batteria carica è quella del cellulare. Provvederò alla sostituzione appena trovo il tempo e l’occasione.
In ordine cronologico:
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La Moleskinny


Realizzata per un PMP, è stata costruita in due versioni. La prima, che non ritrovo, tracciando la forma del lettore medesimo sulla prima pagina di una agenda. Poi, trincetto e vinavil, quest’ultimo sia tra le pagine che sui bordi, interno ed esterno. Nulla di trascendentale.
La seconda versione ha richiesto l’asportazione totale di tutte le pagine, la copertura della costola, e un po’ di velcro. Funziona anche da stand in versione portrait.
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Il diario di River Song


Per il Kindle della Figlioluccia.
Costruita a partire dal cartone di un raccoglitore a due anelli, tagliato a quadretti e listelle, prova a copiare il modello di una rilegatura mostrato in una serie che non potete non seguire. Ovviamente all’originale non assomiglia che grossolanamente, non è che una pallida copia: Ho tagliato i quadrettoni e le listelle dal cartone spesso, ho incollato il tutto su due pezzi grande poco più del Kindle, uno per il fronte e uno per il retro, entrambi tenuti alla costola da una garza. Il ricoprire tutto di vinavil -lattice per chi ce l’ha-, più scuro prima, in modo di fare una sorta di drybrushing con la seconda mano, più chiara, assicura l’unione dei pezzi e la flessibilità delle giunture. E dà anche un effetto “organico” che non mi dispiace.
All’interno c’è, con la parte stampata verso la copertina, un manifesto patinato, tagliato a misura. Il Kindle è tenuto in posizione, con tutti i pulsanti e connettori a vista, da quattro gancetti di gomma flessibile realizzati con del Sugru.
La Figlioluccia lo usa, le piace, a me tanto basta.
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Il PADD


Il Nook è un animalaccio anfibio: ha il pulsante di accensione dietro in alto, il connettore in basso, i pulsanti per scorrere delle pagine sul davanti, l’alloggiamento per la SD su un lato.
M’è toccato fare una cover più invasiva delle altre.
del solito cartone spesso ho tagliato quattro pezzi: uno per coprire, ovviamente, lo schermo, uno per provvedere un aggancio, e due per fare uno snodo. Questi ultimi tre hanno uguale larghezza, uguale spessore, ma diversa lunghezza. Ho per primo incollato -stavolta mastice, non vinavil- la parte che sarebbe andata verso l’esterno sulla stoffa di un vecchio jeans. Ad opportuna distanza, nè troppo lontani nè a contatto, in modo da poter poi piegare il tutto verso il retro del lettore, gli altri tre pezzi, ben centrati. Ho sagomato la stoffa e opportunamente piegato i bordi.
Ho spillato del nastro elastico sul davanti, e su di esso ho incolato del velcro, in modo sia da dissimulare le spillature che da aggiungere con la colla robustezza al fissaggio. Sopra ci sta benissimo una toppa velcrata e quindi intercambiabile. Il nastro è della lunghezza precisa per poter tenere la copertura chiusa, non credo importasse dirlo. La parte di spillatura che sporge sul lato interno è schiacciata e ricoperta con nastro telato.
Sulla superficie interna della copertina ho incollato del panno in microfibra -ex spolverino, due euro, credo, all’uopo acquistato- che dovrebbe proteggere dai graffi, e copre l’antiestetico nastro telato.
Ci sono pure due gommini per cassetti dell’IKEA sugli angoli per evitare che la copertina prema i tasti di scorrimento.
Come si fissa il tutto al lettore? Velcro adesivo, la soluzione meno invasiva a cui ho saputo pensare (oltre all’infattibile, per me, clip negli alloggiamenti laterali deputati).
Come si vede dalla foto, funziona anche come stand.

Costo delle tre copertine? Praticamente nullo, tempo di realizzazione variabile dalla mezz’ora del PADD alle otto ore asciugatura compresa del Diario.

Spero di esser stato esaustivo e chiaro. Nel caso, ci sono i commenti 😉

L’avevo detto e non l’ho fatto…

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Ecco qua l’altra tastierina.

Più piccola, più sottile, per cambiare la legenda dei tasti basta sostituire un foglio di carta tra lo chassis in plexiglass e uno trasparente più sottile.
La parte inferiore ha i piedini in Sugru che coprono le viti di fissaggio e un’imbottitura adesiva che fa da base antiscivolo e copre saldature e cablaggi.
Il codice è più o meno lo stesso.