Grifters de no’antri

Ore 6:40.  Davanti a casa.
Sto salendo in macchina, quando mi si ferma accanto un tizio con un furgoncino: – Ciao!-
– Buondì- rispondo io.
– Mi hai riconosciuto?-
– No, mi spiace-
– Antonio, il figlio del muratore- (1)
– Lo stesso, mi spiace-
– Ho aperto un frutta e verdura in piazza, vieni a trovarmi- (2)
– Va bene, se capita ci vediamo- (costa tanto poco accontentare la gente)
– Anzi, guarda, ti voglio lasciare una cosa, così mi fai pubblicità-
– Non importa, te le faccio lo stesso-
Niente, salta giù, apre il portello posteriore e mi scarica una cassa con delle pesche e dei poponi profumatissimi. (3)
– Non importava, davvero-
– Mi offendo. Anzi… –
Io sto già risalendo in macchina salutando caramente per andare al lavoro (4) quando “Antonio” riapre il portellone e tira fuori una cassa di pomodori con due bei finocchi. Onestamente, belli davvero. (5)
– Mi offendo, prendi-
– Davvero, anche troppo, non ho modo di…-
– Tieni anche questi, gli altri te li regalo io tichiedosolodipagarmiquesti. (6)
L’ha detto sottovoce, bofonchiando, ma l’ha detto. Rido dentro di me. Ha all’amo un pesce che ha visto troppe puntate di Leverage per non dargli dei begli scossoni alla lenza.
– Grazie ancora, allora. Ci vediamo in piazza!- Faccio per risalire in auto.
– No, scusa, gli altri te li regalo io ti chiedo solo di pagarmi i pomodori- (7)
– Covfefe?- (8)
– Mi dovresti dare cinque euro per i pomodori.
Tolgo dall’auto la sola cassa dei pomodori.
– No, mi spiace, purtroppo non ho soldi con me. Dai, te li rendo, ti ringrazio, ci vediamo comunque in bottega- (9)
E sono andato via con l’esca.

Le magagne stanno tutte sotto
Le magagne stanno tutte sotto

Il tizio era pure bravino anche se ingenuo: messa a proprio agio col senso di familiarità e fiducia, il falso regalo, la leva sul senso di colpa (“mi offendo”, “ti chiedo”, “mi dovresti”), l’esiguo prezzo richiesto che avrebbero convinto qualcun altro a comprare frutta quasi non vendibile ma ben piazzata nelle cassette in modo da nascondere le magagne, ma che soprattutto non voleva e non aveva scelto.
Purtroppo ho prima venduto porta a porta -e quindi la metà dei trucchi, restando nella legalità, li usavo io- e poi ho visto tutto Leverage. E ho avuto anche qualche maestro di quelli citati qua sotto: l’anatomia della truffa è sempre quella: esca, amo, strattone -> piccolissimo guadagno assicurato, grande guadagno promesso,  esborso.

Grazie, Antonio. La portineria e i miei colleghi dicono che i poponi sono un po’ passati ma stasera si posson ancora mangiare.

 

 

(1) Niente cognome, dati vaghi.  Chi è che non conosce un muratore?
(2) Vago, mette a suo agio il “cliente” con il senso di “quartiere”.
(3) Quindi molto maturi, al limite della vendibilità. Ecco l’esca.
(4) Bugia: Bricoman.
(5) Ecco l’amo.
(6) Ed ecco lo strattone.
(8) Giuro, lo stavo già trollando.
(9) Se mai ne aprirai una.

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