Info sul Cicali

Simone Cicali nasce alle 15:30 del 15 dicembre 1971 a Firenze, probabilmente per germinazione spontanea, dato che più tardi quelli che lui considera i genitori negheranno ogni responsabilità. L’infanzia del Cicali, trascorsa nel comune fabbrica-dormitorio di Campi Bisenzio, è dedicata fino dai cinque anni alla letteratura. Per tale nobile motivo vengono trascurati i rapporti interpersonali con i coetanei del vicinato; la cosa si rivelerà non del tutto negativa, dato che ad oggi due di questi coetanei sono ospiti delle patrie galere, e numerosi sono comunque pregiudicati.
Dopo tre tristissimi anni di scuole medie inferiori nel quartiere di Coverciano (anni durante i quali il peso del Cicali bambino giunge a toccare i 90 chilogrammi, rendendolo proporzionale ad un cappone), il Cicali, in contrasto con i consigli dei docenti, sceglie per i suoi studi un indirizzo tecnico volto ad assicurargli un futuro impiego.
Il nostro studia pertanto sei anni (si, proprio sei) presso l’Istituto Tecnico Industriale Statale A. Meucci, dove viene fortunatamente spronato dal docente di Italiano, ansioso di fargli evitare di far danni continuando a trafficare con l’elettronica, a coltivare le proprie ambizioni umanistiche.
Controvoglia e contro ogni più rosea previsione, il Cicali si diploma in Elettronica Industriale con la votazione di 44/60.
Inizia una non troppo brillante carriera universitaria, abbandonata con disprezzo quando il docente di storia delle religioni, dopo un esame più che dignitoso, lo caccia perchè ateo. Il Cicali rimpiange di quel periodo unicamente il corso di Biblioteconomia e Bibliografia, centrato sull’oggetto della sua più grande passione: IL LIBRO.
Il Cicali, nè pago nè domo, si ripromette di riprendere gli studi non appena “sistemato”.
Il servizio militare lo strappa alle occupazioni che aveva affiancato allo studio: cameraman presso tre-televisioni-private-locali-in-una (alla faccia dell’Antitrust) e barista molto part-time nel locale dei genitori.
Dopo dodici mesi trascorsi in divisa da alpino tra Cuneo, Merano e Bolzano -alla visita psico-fisica aveva commesso la leggerezza di indicare quale attività sportiva praticata l’immersione subacquea-, viene rimesso in libertà con un peso -mimimo storico- di 73 chilogrammi.
Il Cicali cambia impiego ed accumula esperienze -ahim?solo lavorative- ad un ritmo frenetico: barista, venditore multilivello, manovale-manutentore-riparatore-muratore, posatore impianti elettrici, barista, operatore presso il servizio “12”, barista, facchino, di nuovo barista, impiegato tecnico (un modo educato per dire “operaiuccio”) presso una ditta di impianti radio-telefonici che, si, gli forma una utilissima esperienza in un tempo molto ristretto, ma lo porta anche a lavorare in ambienti non salubrissimi come:

  • l’autostrada dei fiori (posa fibre ottiche, centraline atmosferiche, telecamere di controllo, gare di salto nel fosso e scansamento TIR)
  • la centrale termo-veleno-elettrica di Ostiglia , ove la cosa meno dannosa risultava essere infine l’amianto, che almeno se ne stava buonobuono attaccato alle pareti (rifacimento impianto telefonico interno)
  • la piattaforma petrolifera “Hellonearth” al largo di Ravenna (impianto radio con la terraferma)
  • una stazione tramviaria milanese (impianti di telecontrollo dei mezzi)

…inframmezzati unicamente da una settimana presso la sede ENI di Roma (stesura rete LAN e telefonica, degustazione vino dei Castelli)
Al momento il Cicali è impiegato presso la Telecom di Firenze, in servizio di sorveglianza allarmi.
Continua ad essere amante della letteratura, tanto da aver scelto un appartamento principalmente perchè in grado di contenere tutti i suoi Libri e fumetti, e non dispera, nonostante non trovi il tempo, di scrivere il romanzo a suo tempo richiestogli dalla casa editrice “Le Onde” che gli ha pubblicato il racconto “Cuba Libre” .
Persiste altresì nell’essere appassionato di fantascienza, horror e fantasy in tutte le loro forme e a praticare saltuariamente giochi di ruolo.

Nel 2019 inizia a lavorare col Sodalizio Wordsmith, e alla fine pubblica due raccolte di racconti.

Linktr.ee/ilcicali,  se avete bisogno 🙂

Dicono di lui:

– “Odioso e indisponente, pretenzioso e arrogante.”

(M. Gheddafi)

– “Un vero buongustaio”

(Bokassa)

– “Il mio ideale, il mio modello, la persona alle cui opere mi sono ispirato”

(T. Bundy)

– “Rissoso e becero”

(R. Calderoli)

– “A volte proprio non lo capisco”

(S. Freud)

– “Se smettesse di giocare coi fiammiferi, sarebbe meglio”

(Nerone)

– “Simone, devi imparare come trattare le donne”

(H. Landru)

– “Un genio nel suo campo. Cazzo, vaffanculo.”

(V. Sgarbi)

– “Un valido argomento a favore del controllo delle nascite”

(B. XIV)

– “Non lo scoperei con la f*** d’un’altra”

(E. Orlowsky)

– “Sposami!”

(V. Luxuria)

– “E’ stato frainteso dai giornalisti”

(S. Berlusconi)

– “Non lo reggo. Soporifero, bugiardo, gioca sulla credulità popolare per raggiungere i suoi bassi fini. E non è neanche il ‘meno peggio'”

(R. Prodi)

– “Imprevedibile”

(Nostradamus)

– “Il mio tesssssoro! Però bruttarello, si-si”

(Gollum)

-“Meglio un pisano all’uscio che un Cicali in rada”

(detto popolare livornese)

– “Simone chi?”

(sua madre)

…a lungo andare produce…