Aggiungo anche qua una cosa che ho scritto, esposto e discusso in più sedi.
Sono pronto alla discussione 🙂
Forse (quasi certamente, ho avvelenato la vita a tutti) sapete che a giugno sono stato ospite e relatore al Bologna Nerd Show e anche al Modena Nerd.
Cosa avevo da dire, di abbastanza nerd e abbastanza interessante? Come al solito, ho parlato dei miei problemi di nerd ultrapignolo.
L’anno scorso di questi tempi stavo prendendo le misure dell’autopubblicazione con Amazon KDP per Inaspettatamente. Una delle caselle che ti fanno scegliere è, grossomodo, “genere”.
Ho dapprima riempito senza esitare con “Fantascienza”, poi sono iniziati i dubbi: molti dei miei racconti non hanno scienza vera e propria a caratterizzarli, ma solo un elemento anomalo. Ho scritto pure del fantasy, pare.
E allora? Allora, per non raccontare bugie (oltre a quelle necessarie alla narrazione: chi racconta storie come facciamo noi del Sodalizio racconta quasi solo bugie plausibili) ho cominciato a vagare da un link all’altro alla ricerca di definizioni precise.
Non che mi cambiasse la vita; soprattutto non la cambierà a voi, che mi abbiate letto o no, sapere a quali generi appartengono, secondo autorevoli pareri di persone più famose e precise di me, Star Trek, Star Wars o Alien.
Io ero convinto fossero diversi “sapori” di fantascienza, e invece… quasi no.
Ma andiamo per ordine. Vi faccio subito un quesito, così, per stabilire un principio:
Che film è quello che segue?
C’è l’orfano che vive con lo zio a cui piove dal cielo qualcosa che gli cambierà la vita, perché è un predestinato dalla nascita. Questo qualcosa gli è stato mandato da una principessa biancovestita e dalle acconciature improbabili, prigioniera di un tiranno il cui caposgherro uccide i sottoposti con l’ausilio di arti similmagiche non appena questi lo deludono. A due passi dal biondo orfano prescelto vive quello che diverrà per lui un maestro di vita, ex cavaliere, utilizzatore della stessa forza soprannaturale del caposgherro.
Ovviamente, il ragazzino sarà uno “spontaneo” della suddetta arte, roba che il marronevestito e filosofeggiante mentore, ex-compagno del cattivo traditore degli amici e de’ compagni d’arme (tiobonino, è colpa sua e del suo tradimento se l’ordine di Cavalieri è stato annientato) si stupisce .
Mentre il biondo e la roba piovuta dal cielo mandata dalla principessa cercano il mentore, al biondo gli ammazzan lo “Ziiooooooooooh!” e la casetta sua finisce in fiamme; il mentore muore a metà del primo film, ammazzato dal caposgherro mentre il biondo e tutti l’amichetti suoi portan via la principessa infiltrandosi nella roccaforte con un travestimento banalissimo.
Il clou delll’opera è la battagli, in cui il Biondo fa fuori in un duello aereo tra strettoie e similcanyon il caposgherro ma, colpo di scena, il nemico principale non è battuto.
Va bene, qui il plagio è piuttosto evidente (l’ha fatto un quindicenne, dopotutto), ma ci serve per far capire che tra Eragon e Guerre Stellari ep. IVla differenza non è la trama. Quindi i casi sono due: o non è la trama che definisce il genere, che fa la differenza tra Fantasy e Fantascienza oppure le due opere appertengono allo stesso genere.
La seconda che ho detto. Quasi.
Prendiamo la definizione di Fantascienza. Anzi, prendiamone tre.
“Le storie di fantascienza sono viaggi straordinari verso uno o infiniti futuri possibili”. – Isaac Asimov
“La fantascienza è una forma di narrativa fantastica che sfrutta le potenzialità creative della scienza moderna.” – David Pringle
“La fantascienza è qualsiasi cosa venga pubblicato come fantascienza.” – Norman Spinrad
Quindi, secondo Spinrad (pure non esattamente l’ultimo cretino), se pubblicano Eragon su Urania questo diventa fantascienza. Possiamo supporre che Spinrad si fosse rotto le scatole di giustificare un editore che accettava un po’ troppi generi in una collana che magari si chiamava “Hard Sci-Fi”? Possiamo. Io lo faccio; secondo me la definizione più stretta di Fantascienza è quella di Pringle: come ne L’uomo invisibile, La macchina del tempo, Matrix o Frankenstein (sì, pure, ma faremo dopo i necessari distinguo) si introducono delle tecnologie al momento della scrittura non presenti ma teoricamente possibili (un farmaco per l’invisibilità, una macchina del tempo, la Matrice, una tecnica di rianimazione dei cadaveri) e se ne narrano le conseguenze. Frankestein-romanzo è molto meno horror dei vari film, è un Romanzo Gotico (genere a sé stante) considerato uno dei capostipiti della Fantascienza, il cui protagonista non è una bestia senza cervello che uccide a casaccio come nei film, ma il rapporto tra creatore e creatura. Per brevità: il Romanzo Gotico è un genere narrativo sviluppatosi dalla seconda metà del Settecento e caratterizzato dall’unione di elementi romantici e dell’Orrore. L’Orrore può essere determinato da diversi timori dei protagonisti o del lettore: non solo quello fisico della morte o della violenza, ma anche quello più morale della perversione delle leggi naturali.
Ma torniamo a noi. “Scienza ce ne è, in Guerre Stellari”, dirà qualcuno. Sì, ma molto poca, e di solito non sono tecnologie che portano a ripercussioni morali/etiche/sociali sulla trama. Mi viene in mente solo la razza di animali enormi che sono impervi alle spade laser che, alla scoperta della loro qualità, innescano una discussione sul loro futuro. Un episodio. Uno. Ma probabilmente ce ne sono altri, diciamo che non è una linea narrativa determinante.
“Allora neppure Star Trek”, ribatterà qualcun altro. Infatti, anche qui, “quasi”, però.
A parte qualche episodio in cui viene introdotta, che so, una nuova tipologia di propulsione o di arma e ne vengono analizzati gli effetti (di solito negativi), anche Star Trek è molto poco Fantascienza. Nonostante quasi tutte le innovazioni presenti siano POSSIBILI scientificamente (compreso il viaggio più veloce della luce e escluso per ora solo il teletrasporto, maledetto Heisenberg!), pochissime di esse sono funzionali alla trama invece che all’ambientazione. E allora che genere è? I puristi direbbero Space Opera o Planetary Romance, a seconda dell’episodio e della serie: praticamente diversi sapori di Western, dove si difende un fortino, si esplora la frontiera oppure si combatte tra eserciti. Per amore di completezza, facciamo un excursus, visto che a me Star Trek piace, e tanto, e ho voluto inquadrarlo a modo.
Sia la Space Opera che il Planetary Romance presentano avventure con ambientazioni che definire esotiche è dir poco, ma mentre il planetary romance è focalizzato sul mondo alieno, ed è quindi più stanziale e incentrato anche su rapporti romantici e sentimentali, la Space Opera è “fantascienza avventurosa colorita, drammatica su larga scala, scritta con competenza e talvolta bene, di solito incentrata su un simpatico personaggio e su una trama d’azione eroica, frequentemente ambientata in un futuro relativamente lontano e nello spazio o su altri mondi, tipicamente in tono ottimista. Spesso tratta di guerra, pirateria, virtù militari e molta azione su larga scala, grandi rischi”. L”Opera” nel genere è volutamente dispregiativo, la paragona alle Soap Opera, anche se la Space Opera si sovrappone alla Fantascienza Militare, concentrandosi su battaglie spaziali su larga scala con armi avveniristiche, ma la distinzione chiave della Space Opera dalla Fantascienza Militare è che il personaggio principale in una Space Opera non fa parte del personale militare, ma civile o paramilitare. La fantascienza militare inoltre non include necessariamente un’ambientazione come lo spazio esterno o gli altri pianeti come la Space Opera. La saga della Guerra contro gli Chtorr di Gerrold, ad esempio, è tutta sulla Terra ma con personaggi che sono a diverso titolo inquadrati nell’esercito. I protagonisti di Star Trek combattono all’occorrenza ma la Federazione non è un corpo perfettamente militare.
Una cosa sola abbiamo appurato, quindi: i sottogeneri della Fantascienza (chiamiamola così, per ora, anche se è molto impreciso, vi porterò più tardi alla mia conclusione, personalissima e opinabile) si sovrappongono, si mischiano e talvolta si negano l’uno con l’altro.
“Allora”, direte voi, di nuovo, “Star Wars è Space Opera: ci sono le
battaglie, ci sono gli Imperi, ci sono gli eserciti e la parte sentimentale è
presente ma limitata.”
“Nì”, rispondo io, “Quasi ma non del tutto”.
Il problema è la Forza. Ci hanno provato a darle una spiegazione
scientifica, ma poi l’hanno rinnegata: al momento la Forza è un espediente di
trama che si comporta in tutto e per tutto come la magia… e la magia comporta
l’appartenenza al Fantasy. Niente contro i poteri mentali, la telecinesi o la
telepatia, dipende come li giustifichi. King, per dire uno degli intergenere
letterari più famoso, giustifica sia Carrie
che L’incendiaria
con anomalie genetiche o fisiche, poteri latenti ma fisici e misurabili; di
contro, Il giglio nerodella
Bradley è un romanzo Fantasy… ma poi si scopre che le magie più grandi e
potenti sono tecnologie (computer, armi biologiche) rimaste da un lontano
passato. È ancora Fantasy? Sì, secondo me, perché non è solo la scienza
presente o meno, ma il come viene considerata, che definisce il genere. Se non
se ne conosce e non se ne cerca origine o spiegazione una tecnologia
sufficientemente avanzata è indistinguibile dalla magia (come diceva Clarke), e
se come tale viene trattata È magia. Un altro esempio: tutta la Torre Nera di King.
E se la magia, invece, viene trattata come una scienza? Magicians o Harry Pottersono Fantasy,
c’è poco da fare. La definizione esatta di Fantasy secondo Wikipedia sarebbe
“in un’opera
fantascientifica gli eventi immaginari sono presentati come gli esiti possibilidi una scienza
esatta o molle, mentre le situazioni del fantasy
sono frutto di leggi naturali e discipline completamente fittizie;
l’ibridazione fra i due generi è comunque possibile ed è classificata come science fantasy.”
Non importa che la scienza venga spiegata, di contro. Basta solo inquadrare
l’innovazione come tale e plausibile: i miei racconti “Un esercito di un solo uomo”
e “AI-19”
introducono il viaggio nel tempo e le Intelligenze Artificiali, ma trattano
delle loro applicazioni. Anche “L’orologio
del nonno” spiega poco l’origine dell’anomalia, ma, beh, si capisce
che non è magia, vero?
L’altro titolo che avevo citato era Alien.
Basta l’astronave a farlo diventare Fantascienza? Oppure è un Horror con
ambientazione fantascientifica? Proviamo a sostituire all’astronave un
sotterraneo, e allo xenomorfo un cannibale: funziona lo stesso, lo spazio non è
fondamentale alla trama. Quindi di fantascienza c’è solo l’ambientazione; di
più, secondo alcune definizioni (ve l’ho detto, quelli che amano le etichette
raramente sono d’accordo) si tratta di un Horror solo perché l’equipaggio della
Nostromo è inseguito da un “mostro”. Fosse stato un criminale si sarebbe
trattato di un Thriller. Ora, va da sé che secondo questa distinzione della
saga di Venerdì 13 il primo è un Thriller e si parla di Horror solo quando
Jason diventa non un ragazzo disturbato ma un’entità maligna; Halloween
attribuisce a Myers la sua imbattibilità alla sua malattia mentale, almeno
all’inizio, e quindi sempre di Thriller si parla. “Raccontami tutto” lo possiamo mettere in
questo genere. Credo. Nightmare on Elm Street, almeno, chiarisce subito che
Freddy Kruger è un essere soprannaturale, e quindi è Horror dal primo capitolo.
Già, l’Horror. La definizione di poco fa prosegue con “Analoga
distinzione sussiste fra fantasye
horror: anche la
narrativa dell’orrore si basa su elementi sovrannaturali, ma li presenta
necessariamente come violazioni perturbanti delle leggi di natura, laddove il fantasypresenta la magia
come parte integrante di un ordine naturale distinto e separato da quello
reale; anche in questo caso l’ibridazione è possibile ed è definita dark fantasy.”.
Qui la parola chiave è “perturbanti”. L’Esorcistao
Final Destination
presentano due “leggi di natura” (il demone sta a casa sua, il giorno della tua
morte è già scritto) non scientifiche che, se violate, portano a eventi
terribili e, appunto, perturbanti. Per chiarire meglio il concetto di magia
perturbante, facciamo l’esempio di Wishmaster in cui un genio soddisfa i
desideri di chi lo incontra… e non finisce proprio bene per nessuno.
Torniamo a quello che scrive il Cicali. L’Horror di
Inaspettatamente o Probabilmente non coinvolge mostri, di sangue se ne versa
poco, è più un Horror del soprannaturale… del fantastico. Non tutti i racconti
sono incentrati su nuove tecnologie, pure, e quindi non sono proprio
Fantascienza speculativa. Vediamo se c’è un genere comune in cui inserire, che
so, L’orologio del nonno, Siamo tutti uguali e Milio.
Dice sempre Wikipedia: “Fantastico: rappresentazione di elementi
e situazioni immaginarie che esulano dall’esperienza quotidiana, straordinarie,
che si ritiene non si verifichino nella realtà comunemente sperimentata. Tra
gli elementi che possono definire una situazione fantastica vi è l’intervento
del soprannaturale o del meraviglioso (…) Nel vasto ambito del fantastico si
possono raggruppare un’ampia schiera di sottogeneri differenti, tra i quali il
fantasy, la fantascienza, il gotico e l’orrore.”
Tombola. Abbiamo trovato il genere in cui incasellare buona parte di tutti i
racconti NON di Hard Sci-Fi e NON Fantasy.
Fantastico, quindi. C’era bisogno di tanta capillarità? Forse no, ma ditelo ad
Amazon. Però abbiamo inquadrato Bookcrossing, 4 donne il 27 febbraio e Il cortile, no?
Già che siamo a dire cosa non è cosa, allarghiamo il discorso e
vediamo di chiarire.
Si attribuiscono alla Fantascienza tutte le opere di Verne, anche quelle che
sono basati sulla scienza dell’epoca. Ad esempio, Viaggio al centro della Terra o Dalla Terra alla Luna sono
viaggi fantastici; basato su una invenzione è invece, ad esempio, Ventimila leghe sotto i mari.
Lana caprina, direte voi, giustamente, ma se non si fa questa distinzione
diviene Fantascienza anche il viaggio sulla Luna di Luciano di Samosata, di
Cyrano oppure quello per recuperare il senno di Orlando. O il Mahābhārata, che come la
storia di Urashima Taro, comporta pure un viaggio nel tempo.
E come non bastano i viaggi spaziali, non basta ambientare nel futuro:
l’Apocalisse di Giovanni non è Fantascienza, per motivi molto evidenti ma la
cui esposizione potrebbe urtare i più suscettibili.
Il Cyberpunk è fantascienza? Porco cane sì. Forse il più
attillato dei generi alla definizione di Fantascienza: i protagonisti sono le
nuove te tecnologie e le loro ripercussioni. Talvolta fanno solo da
ambientazione (guardate Nathan
Never, che è troppo spesso un noir o un poliziesco con le auto
volanti) ma nei lavori che hanno fatto la storia sono fonte di riflessione.
Siamo qui, completiamo la carrellata tra i sottogeneri di fantastico e
fantascienza tra più in voga (no, non vi parlerò delle Edisonate, che hanno il
solo pregio di smentire che gli YA sono una invenzione recente) chiarendo la
differenza tra Distopia e Ucronia.
Qual è la differenza tra Vangelo
secondo Maria di Magdala e I
giardinieri?
Nel primo un fatto (quasi)storico è accaduto diversamente nel passato –ed è
ininfluente che le sue ripercussioni siano positive o negative), nel secondo
succederà qualcosa che porterà a una società repressiva e violenta.
L’ucronia, una storia alternativa basata su “E se invece…?” non è un genere
nuovo, già Tito Livio nell’opera Ab
Urbe condita contemplava la possibilità che Alessandro Magno avesse
sviluppato il regno macedone dirigendosi verso ovest anziché verso est. Al
giorno d’oggi è particolarmente gettonato, di qua e di là dall’Atlantico, un
diverso esito della battaglia di Gettysburg. Vorrei anche segnalarvi l’ucronia
Fantasy Motherland,
in cui il processo di Salem ha condotto a un’ascesa al potere da parte delle
streghe. Ah, nove decimi se non di più dello steampunk sono Ucronia.
Il mio I giardinieri,
Ken il guerriero,
Mad Max, 1984 e Il racconto dell’ancella rappresentano
una società nel presente o nell’immediato futuro oppressiva e/o violenta. Per
via delle infinite sfumature di “opprimente”, questo elenco potrebbe essere
lunghissimo, da Kyashan a Robocop,
Hunger games…
Ecco, dopo quattro cartelle di lana caprina su frasi prese da Wikipedia vorrei aprire la discussione, perché è sempre bello venire smentito a ragione: secondo voi si possono “limare” queste definizioni? Ad esempio, Blade Runner è in un genere diverso dal romanzo da cui è tratto? 1997 fuga da New York è un thriller? Ci sono film che secondo voi ho mal classificato?