Category Archives: Tanta iNioranza

Ko-fi Shop

A me i monopoli non sono mai piaciuti, per diversi motivi.
Mentre riconosco ad Amazon l’avermi permesso di far conoscere i miei racconti più, meglio e pure più economicamente di quanto avrei potuto mai fare, l’esclusiva sull’eBook un po’ mi rodeva.
“Bla bla bla, se vuoi Unlimited devi far vendere l’ebook a noi e basta”.
Bello, eh, Unlimited, ma se qualcuno non vuole farsi l’account Amazon?
Non c’era verso.

Quindi, da oggi ho pure uno shop Ko-fi, sul quale metterò in vendita i miei eBook via via che scade l’esclusiva Amazon.
I primi clienti faranno gli affari migliori: su ko-fi posso permettermi un prezzo ultrascontato, per un numero limitato-ma-non-troppo di giorni e di copie.

Inoltre i libri restano a voi, al contrario del buon Unlimited.in

Inizio dalle mie prime raccolte, il mio esordio nell’autopubblicazione anche se non nella scrittura.

1.99 sciolte, presto 5.00 per tutte e tre, come offerta iniziale.
In ePub, come i bambini bravi.




Leggende metropolitane

“Colui che capisce quando è il momento di combattere e quando non lo è, sarà vittorioso.”
Sun Tzu

Qualche anno fa -le leggende metropolitane si narrano in prima persona- ero in discoteca. Un mio amico lasciò il gruppo, puntò una ragazza, le disse qualcosa all’orecchio, si prese un ceffone.
“O cosa le hai detto?”, gli chiesi.
“Se voleva venire a pomiciare. Fra cinque minuti lo chiedo a quella” disse, ammiccando a un’altra ragazza.
“Sì, ma se ogni sera fai così chissà quanti ceffoni hai preso”
“Ho anche pomiciato tanto”

Ecco, io che quelle domande non le facevo, di certo non prendevo ceffoni, ma neppure pomiciavo quanto pomiciava lui.

Cambio paragone. Se sei uno scalatore, non puoi vantarti di NON aver scalato il K2 “perché di certo sarei caduto e morto”.
Non è un successo. Se non scali una montagna, anche con qualche rischio, NON sei uno scalatore. NON è un successo.
Se sei un pugile e NON combatti, non sei un pugile “senza sconfitte”, NON SEI UN PUGILE.

Se sei un sindaco e non fai un cazzo, se NON prendi una decisione e non fai partire un’opera “perché tanto ci mangeranno sopra”, NON sei un sindaco capace.

Ho messo la citazione di Sun Tzu in testa al post perché non si tratta di NON combattere, ma di scegliere le proprie battaglie.
Il mio amico combatteva nonostante le cento sconfitte e portava a casa oltre ai ceffoni anche qualche pomiciata. Io NO.
Uno scalatore che si dica tale non affronterà il K2, ma almeno il Monte Morello. Io non affronto nemmeno quello, perché non sono uno scalatore.

E non sono nemmeno un sindaco. Come quei sindaci, quei governanti, quei dirigenti che NON FANNO perché ne uscirebbero sconfitti.
Sun Tzu era un guerriero, perché anche se ha avuto qualche sconfitta, le sue battaglie le ha combattute.
La saggezza consiste nel sapere quando non combattere, non nel decidere di non combattere mai: quella è incapacità, o, peggio, vigliaccheria.

Dissuasori occulti

C’era una barzelletta, non politically correttissima:
“Un gay ad un altro:
-Lo sai che andare con le donne fa venire il cancro?
-Ma davvero?
-No, ma tu spargi la voce.”
Ecco.
Negli ultimi giorni si sta calcando la mano sulle MORTI dei migranti, la rotta Libia-Italia è stata dichiarata la “più pericolosa del mondo” (seh, seh), si spargono notizie di scafisti che per tenere i passeggeri nei vani motori li bastonano e accoltellano.

Voglio dire, certamente è vero, altrettanto certamente però è sempre successo,  ma si sottolinea da poco tempo, si calca l’acceleratore mediatico su “Cinquanta, forse più morti asfissiati in un furgone” per la prima volta da “Nave italiana sperona carretta del mare albanese”, che coincise grossomodo con il calo del traffico in quel tratto di mare.
Come gli albanesi vedevano “Lamerica” qui in Italia in televisione, mi pare che si stia facendo una a questo punto doverosa campagna di allerta volta a dissuadere chi non sia un disperato vero dal tentare la traversata e la fortuna in Europa.

Si diceva che Spagna e Grecia sparavano ai clandestini. Forse era vero. Quasi certamente no, visto il mancato intervento di qualsiasi forza umanitaria, ma altrettanto quasi certamente questa notizia ha dissuaso tanti non-più-che-disperati dal tentare quelle rotte.

Ora credo si stia cercando di fare lo stesso con la tratta stradale Ungherese e quella marittima dalla Libia: “Facciamogli paura, facciamo sapere che è pericoloso, così quelli ‘tanto per’, piuttosto di farsi far fuori per strada, non vengono”.

Non so se è il metodo giusto per scremare i rifugiati politici da quelli economici, chi scappa dalla guerra da chi viene “solo” a cercare un lavoro, non so quanto sia etico ingigantire -forse- una minaccia.
Però se funziona, se risparmia anche solo un morto VERO -da percosse, annegato, asfissiato-, ne vale la pena. Voglio dire: il disgraziato ha tutto il diritto di venire qui, il migrante irregolare che ingolferà le procedure di tutti i disgraziati per essere alla fine rimpatriato, IMHO un po’ meno.

L’informazione dà la capacità di scegliere; in questo caso, aiutatemi a capire quanto c’è di manipolazione e quanto c’è di VERA campagna di sicurezza, puntando il dito  non solo su “Ehi, ma in Europa si sta bene”, ma anche su “Può essere che nel viaggio si muoia, eh”.

I giornali di oggi

Spread in calo. Certo, dai 495 di ieri. Roba orwelliana, da 1984. Meno male che era tutta colpa di Berlusconi, che le dimissioni di B. valevano 200 punti di spread (cit.), cazzi e mazzi.
Berlusconi vuol tornare in campo. Rode che un impresentabile sia così furbo, ma non ci meritiamo altro. Il Partito Discordia non esiste, la Bindi fa restituire tessere su tessere perché, democristaccia com’è sempre stata, non mette neppure alla discussione il documento sulle nozze omosessuali. Monti, figlio di un golpe dolce di Napolitano, del Vaticano e delle banche, non solo ha continuato a mazziare i soliti -e ci può stare-, ma neppure ha dato un colpettino ai privilegi di quegl’altri “soliti”. Nel frattempo con l’IMU ha ammazzato ANCHE il mercato immobiliare (e ve lo dico perché se prima la casa che ci s’ha in vendita me la valutavano meno di quel che s’è pagata, adesso non la vogliono nemmeno più. Controllate le statistiche sui contratti), e “recuperato credibilità”.
Peccato che la credibilità non serva a un cazzo, visto che Moody’s ha appena declassato una trentina di enti e banche italiane*.
Adesso Berlusconi può tornare e dire “Visto che non era colpa mia? Visto che quando mi avete mandato via non solo non è migliorato niente, ma siete andati a star peggio?”, senza tema di smentita.
Un parco in Sicilia ha più forestali di tutto il Molise: in Sicilia, tra fissi e precari sono quarantamila, e c’è chi dice che sono proporzionali agli incendi, anzi, il contrario. Regiona autonoma, eh.
Renzi -sì, il nulla che avanza, il paraculissimo sindaco di Firenze-, bullandosi per il Giardino delle Rose come se l’avesse potate lui**, tifa per le primarie del Partito Discordia, il che è come se io corteggiassi una modella, e se va bene mollo la mi’moglie. Il bello è che lui “fa bene, diobono!”, a me invece “fa bene, diobono!” la mi’moglie a rompermi il capo.
Napolitano litiga per le intercettazioni con Mancino. O non era solo Berlusca, che aveva il culo sudicio?

La benzina riaumenta, così si riassorbono gli sconti del week-end.
Però è scritto piccolo, in fondo alla pagina.

Buongiorno anche a voi.

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*E meno male che la Corte dei Conti si sta svegliando, e sta iniziando a capire che le agenzie di rating fanno il bello e il cattivo tempo per il loro tornaconto, e che si possono anche mandare in culo.
** Nemmeno per concimarle, nonostante le ampie disponibilità materiali, mi pare bono.

Cassandre?

Mi aggiravo ieri, evitando la partita, per una Festa de l’Unità. Càpita anche di quello, la pizza era ottima, la gente simpatica, il maxischermo lontano.
In uno stand ho trovato questo cartello, in promozione della raccolta fondi per Bersani* alle primarie (scusate la qualità, è stata fatta col cellulare, e di corsa):

A parte che vorrei sapere cos’è il gratta e vinci democratico: uno in cui vincono tutti? la maggioranza decide chi vince? A parte che vorrei anche sapere se è regolare l’uso del logo del Gratta e Vinci vero, e soprattutto chi ha scelto la foto di Bersani da ritoccare, con la mano davanti alla bocca che dovrebbe essere maschiamente impegnata nel fumo, ma che in realtà, dopo il lavoro in toni di grigio  sembra vezzosamente basita…

A parte quello, dicevo, vorrei sapere chi ha scelto questo accostamento di premi:

Io lo trovo quantomeno di cattivo auspicio, pare che le primarie per Bersani debbano finire male per forza.

*Questo non è un post politico, ma sulla comunicazione non stronzo-proof. Non ho niente contro Bersani che non abbia contro il 95% dei politici attuali. Non è nemmeno il peggio, va’.

Peccato che della ciambella non si mangi il buco.

Alla luce dei risultati del referendum, Pier Luigi Bersani ha chiesto le dimissioni del governo,
portando così il suo stesso record di richieste consecutive a 761 giorni.
Ricordo a tutti che al perfezionamento del record ininterrotto, che altrimenti sarebbe stato di 1131 giorni, è stata fatale la “dormitona” del 13 maggio 2009, a causa della quale Bersani perse il quotidiano appuntamento mattutino con l’ANSA.
Per fortuna, referendum permettendo, non se lo caga più nessuno oltre al radiogiornale delle otto. Il suo ruolo ormai è quello, quello della sinistra attuale: la negazione di Berlusconi. E non solo 1/B, ma pure i/B, che oltre l’immaginario non vanno.
A me dispiace pure, che c’avrebbero pure ragione per tante cose, ma non si può vivere solo come contrappunto a qualcuno e poi pretendere che questo qualcuno scompaia.

Se va via Berlusconi, che ruolo resta alla sinistra italiana? No, dico, oltre criticare, e spesso fuori luogo (aspetto le critiche della sinistra tutta sulle dichiarazioni di Tremonti di ieri, un piano volto alla semplificazione e alla riduzione degli sprechi che se l’aveva proposto il governo precedente era sempre lì a farsi le seghe allo specchio), dicevo, oltre a criticare, cosa sanno fare, i sinistrorsi di oggi, capaci di criticare pure il Renzi che, seppur furbo, troppo furbo -e non è un difetto-, populista (no, che lui con avantipopolo, forzaviola, vivagesù si tira dietro tutta Firenze) e arrampichino (che passare da ciellino al Dante, alla Margherita a “ci vorrebbe un rinnovamento ai vertici della sinistra, che so, uno con meno di quarant’anni e che abbia già avuto ruoli di responsabilità in una grande città del centro italia che inizia con F e finisce con -irenze” è un bel carpiato) -tirate fiato assieme a me, che forse ho esagerato con l’inciso- le sue cose buone le ha fatte? Dell’operato di Renzi, di cui personalmente non mi fido perché non mi piace la sua attitudine a cambiare casacca, non posso che dir bene: niente tramvia in piazza del Duomo -bravo Domenici, bella idea del cazzo che era-, giù la pensilina Toraldo, pisciatoio a cielo aperto, e un sacco di altre cosucce. Certo, ha ancora tanto da lavorare e da fare, ma gli conviene. Che lui fa e se ne bulla. Non mi garba che se ne bulli, ma almeno fa. E intanto gli amicici di parte sua gli dicono che è “amico di Berlusconi” se pesta ai piedi ad altri amicici di amicici non propriamente a destrissima. Non che quest’ultima destra abbia il culo pulito, ma almeno non esiste solo come negazione di spazio vuoto.
No, sul serio.
Guerra in Libia: l’unica che si oppone è la Lega. La Lega. Roba che alla prossima sagra del seitan, al banchino Vegan mi aspetto Cikatilo e Dahmer.
Per vendere la Telecom ai privati, amicici di amicici, c’è voluto D’Alema, invece.
Liberalizzazioni delle licenze: forte coi deboli e debole coi forti, l’ottimo Bersani ha fatto perdere 15000 euro da un giorno all’altro a gente con un piccolo bar come il mi’fratello, poi s’è calato le brache davanti ai tassisti.
Lo stesso Bersani ha messo nel mezzo gli studi di settore, e nel mezzo a una strada gli artigiani e le PMI interessate dai medesimi, che ovviamente “non possono guadagnare così poco, son ladri che non dichiarano”.
Riduzione delle spese e degli sgravi: c’è voluto Tremonti, che, ovviamente, sta sulle palle, come sta sulle palle Brunetta, altro che, checchè non abbia egli stesso il culo pulitissimo- cercava di aumentare l’efficienza degli stipendiati dallo Stato.

Già, l’efficienza. Che destra del cazzo, quella del lavoro, del fare.
Il problema è che in Italia, a noi il lavoro ci fa schifo. Ci fa schifo guadagnare per il lavoro svolto. In America uno si bulla ed è un ganzo, se il suo lavoro gli consente di avere uno stipendio sopra la media; in Italia è il contrario, sei un ladro. Una testa di cazzo recentemente incontrata, che a mente fredda avrei dovuto infamare come la peggio merda, un MEDICO che mi disse “io quando devo fare sciopero faccio sciopero, mi importa assai se chi ha l’operazione programmata deve fare altri sei mesi di attesa”, adduceva come motivazione dell’ultimo suo sciopero “Ma ti pare giusto che il mio capo guadagni il doppio di me?”. Sì, troia infame, visto che A TE non toglie niente, e che anzi, sei troppo pagata (si bullava di aver regalato l’Ipad alla figlia in seconda media, “sai, io ho comprato quello grigio-bianco con la mela dietro, quello a trenta? sono trenta? forse trentacinque? pollici, che non ci capisco nulla ma per tenere i numeri di telefono e fare internet mi basta”). Io, invece di picchiarla dicendole “queste sono per il bambino che patisce di non so cosa, e che tu hai fatto patire altri tre-sei mesi perchè sei una troia invidiosa e stronza”, le spiegavo che se qualcuno guadagna più di me senza a me rubare, non tocca a me preoccuparmi del suo stipendio. Se è lì lui e non io, e l’azienda va bene perché lavora e funziona, un motivo c’è. E non tocca a me decidere del suo stipendio, ma a chi questo stipendio lo elargisce. Evidentemente se li merita. Il mio sindacalista del tavolo accanto, per salvare non so quanti scaldaseggiole, ha giustificato un contratto di solidarietà* che a me, tra straordinari bloccati e riduzione di stipendio, toglie un’ottantina di euro. A me va pure bene (li spendo in fumetti, vaffanculo, se ce ne è bisogno si fa questo e altro), ma c’era gente a cui togliere gli straordinari ha tolto parecchi più soldi. E si parla di gente che ne aveva bisogno, non gente prossima alla pensione che non vuole accettare una mobilità che firmerei IO. Perché? “Perché già con la detassazione degli straordinari si invogliava la gente a farli, e non è corretto bla-bla-bla”. Eh, cazzo, sia mai che chi lavora di più prenda più soldi. Mi dice “Se gli straordinari costano tanto si invogliano le aziende ad assumere”. Certo, come no. Forse la FIAT -che però vi sta sulle palle, Marchionne merda che fa i controlli su un 8% certificato di assenteisti. L’8% di assenteismo vuol dire che su dieci operai, quasi uno non fa un cazzo, o proprio poco. e che il prezzo del lavoro di quella azienda è dell’8% maggiore di ogni sua concorrente. E poi non assume. O come mai?-, non certo una PMI che NON PUO’ PERMETTERSI di assumere un tizio in più per tre settimane l’anno di picco di produzione. E cercateveli voi, i dati di quanti sono impiegati in PMI e quanti in FIAT o equivalenti.

La sinistra, soprattutto, non fa che parlare di diritti e mai di doveri. Si deve tutelare il posto di “lavoro” anche dei fancazzisti, senza se e senza ma. Non si capisce che se si lavora alla cubana, tutti ci rimettono. Se per fare un certificato, invece di chiederlo via mail ed averlo con lo stesso mezzo (come ad esempio in Unibo, prima che gettassi la spugna per l’ultima volta) servono tre “signore, deve tornare settimana prossima, che lo devo far bollare, e il dottore è fuori stanza fino a stasera”, due dei quali sono in pausa caffè 9-11.30 e poi a far la spesa, “che una lavora tutto il giorno, mica ha il tempo di fare pure ‘ste cose” (Vista in posta. Per poco non la ammazzano. Purtroppo non l’hanno toccata), ci si rimette tutti. TUTTI. Io di più perché ci devo perdere un’altra mattinata, almeno, ma pure tu che ‘sto tizio in Comune lo paghi coi tuoi soldi. Però no, Brunetta** è un nano del cazzo (già, ormai quelli che fanno del male all’Italia si riconoscono dall’altezza) che non può assoggettare la ggente ai suoi metodi fascisti***.

Sarà che io son stato educato differentemente. Il mi’nonno materno ha iniziato a lavorare come garzone a dodici anni, quello paterno grossomodo, i miei genitori si son fatti un culo come il rosone di Notre-Dame per quarant’anni, e mi è sempre parso giusto vedere che di questa fatica, quando è andata bene -perchè non sempre è andata bene. Il mi’babbo non ha mai saltato un giorno di lavoro, e quando fu licenziato da gastronomo divenne lavapiatti prima e interno cucina poi, ma in casa mia il pane non è mai mancato, e non s’è mai aspettato-, se ne godevano i frutti. Io, per quanto pigro possa essere, ho goduto più delle tre lire che ho guadagnato facendo il manovale che di tutti i premi produzione, seppur basati sul lavoro svolto, di questo mondo.

Ma torniamo a noi.
Se va via Berlusconi, che cazzo fa la sinistra? Qualche governo fa la parola d’ordine era “conflitto d’interessi”. Vince la sinistra, non fa niente per risolverlo, nonostante una maggioranza e tutti i crismi. Vince la destra (ahem), la norma se la fa da sola. Al che la sinistra insorge di nuovo.
Ecco, mi pare un ottimo esempio di cosa sa fare la sinistra di adesso: criticare senza fare.
Criticare senza competenze. Criticare senza VOGLIA di fare. Criticare e dare del ladro a chi suda e guadagna, perchè prende qualche lira di più di chi non suda per nulla. Certo, principi eccetera eccetera.
Se invece che di princìpi si parlasse di estetica, vi direbbero che è meglio farsi le seghe con Playboy che fare all’amore con una donna brutta. Contenti loro, contenti tutti. Cioè, se non governassero o rischiassero di farlo.

Non sono del tutto convinto della tesi di un Wolfstep che dice che le sconfitte elettoralii di sinistra siano volute, che sia un ruolo sicuro e tranquillo (come si dice, si taglia sempre la spiga più alta), ma tanta mediocrità, tanta RICERCA della mediocrità non può essere frutto solo di meccanismi sani e democratici.
La selezione naturale del politico, “se sei un imbecille ti trombano o ti incastrano”, dovrebbe prevenire la mediocrità e l’incapacità. Quindi, qualcosa non funziona alla base, che mette il mediocre in ruoli in cui non solo non va avanti, ma blocca pure la strada a chi vorrebbe procedere. magari nella direzione sbagliata, ma avanti.
Magari la ciambella del titolo non sarà alta pasticceria, ma a forza di mangiare solo i buchi che “per fortuna sono tutto l’opposto della ciambella” si muore di fame.

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*checchè si dica che sia stato fatto a malincuore, visto che “meglio 1500 incazzati in piazza che 15000 al lavoro”

** Edit: Ho scritto prima dell’incidente coi precari. Al solito. Io la vedo così: aveva tutto il diritto di non rispondere a una domanda che non c’entrava un cazzo col convegno (sull’innovazione, tra parentesi); aveva tutte le ragioni di dire a quelli che erano andati lì solo per fare polemica quel che ha detto; lui stesso ha detto che non si riferiva, e che sarebbe stato stupido riferirsi, ai precari in genere; una cosa con gli striscioni già pronti è un agguato mediatico, e lui c’è cascato. Ovviamente è ANCHE il modo che fa la differenza, e Brunetta ha dei modi di merda. Punto.
Nonostante tutto, mi fa cacare, e cacare a spruzzo, il fiorire di citazioni imbecilli e malmesse da De Andrè che ho visto sui social networks. Ah, lo sapete che la tipa che voleva porre la domanda è la figlia di un senatore? Probabilmente poi la tipa se ne è avuta a male per il consiglio dato da Brunetta a casa Gruber, grossomodo “Ai mercati generali, a scaricar cassette lavoro si trova, ci sono quattro milioni di immigrati che fanno lavori del genere che gli italiani non vogliono”. _IO_, che sono un pigro fascista ladro di merda, quando ho voluto lavorare ho fatto pure il manovale di un muratore, e ho stuccato i pozzi neri dal di dentro, con gli orecchi tesi per lo sciacquone della vecchina del terzo piano.

*** “tornelli marcatempo”.

Buone notizie

Da quando siamo qui, ho letto qualche giornale.

Di Berlusconi e delle sue escort, di Fini e della sua Scavolini, della sinistra in genere e della sua assenza, NON GLIENE IMPORTA UN CAZZO A NESSUNO. Tony Blair l’hanno scoperto amico di un trafficante di organi, pensa te.

Altro che “zimbello d’Europa”, “figure di merda internazionali” e altre cazzate. Come diceva in “Caos calmo” Veronesi, “gli altri parlano di noi molto meno di quanto immaginiamo”.

Aperture

Il P.A.P.A. si è detto favorevole, in alcuni casi, all’uso del preservativo.

Visto che ai missionari vengono distribuiti da anni, mi chiedo cosa stiamo per sapere dai giornali.

Certezze

Mentre attendevo la copia del finale di Lost, in background la televisione ci ammanniva Giacobbo (lo so, mi vergogno, ma avete visto cosa altro c’è stasera in televisione?) con un servizio sulla sindone. S’è citato, di straforo ma s’è citata, la teoria del falso medievale, ma ci siam dimenticati -o, almeno, io me lo son perso- di ricordare che il carbonio 14 l’ha datata IN MANIERA CERTA molto lontana dall’anno trenta, appunto intorno al quindicesimo secolo.
Uno scienziato, con cinque minuti di lavoro a ricalcare, pigmenti naturali e un forno a 140°, ha restituto alla telecamera una copia, perfetta anche nelle modalità di diffusione del pigmento, della parte del volto.
Ovviamente, per far pari, è comparsa immediatamente una tizia -non ho nemmeno fatto in tempo a capir chi- che, testuale, ci ha rassicurati:
“Si, un falsario avrebbe potuto realizzarla così, ma la sindone non è stata realizzata così”.
“O puppa!”, pareva pensare, senza dirci perchè, acciocchè non si sia tanto coglioni da farci abbagliare dalle false luci della scienza di fronte all’ineffabile mistero della Fede che, senza porsi domanda, porta fior di pellegrini paganti ad adorare un lenzuolo di provenienza altrimenti almeno dubbia.

Cuori solitari

Maturo amante travestitismo,
ex militare, ai massimi livelli di grande multinazionale,
appassionato di esoterismo e mitologia,
incontrerebbe giovanetti da dominare nella massima riservatezza.
Possibilità ospitare, lusso garantito.
Contatti solo via SMS 335.18.63.091,
rif. ann. B16

E non credo sia nemmeno illegale

Leggo un’inchiesta sulle smart drugs.

Adderall. Approvato nel trattamento della carenza di attenzione. Rende la mente vigile e attenta. Rendendo le riserve di glucosio immediatamente disponibili, è usato nel trattamento dell’obesità.
Cioè, ‘sta cosa mi renderebbe assieme magro e intelligente?
Cos’è, il Graal?
Me ne serve un quintale.

Sono leghista e non lo sapevo

Lega: «Pronti a rivedere il Concordato»

Famiglia Cristiana: «Bossi sprezzante»

Se continuano le ingerenze delle gerarchie ecclesiastiche. Il settimanale cattolico: «Lega crea il “mare mostrum”»
ROMA – Basta accuse al Carroccio dal Vaticano o a tornare in discussione saranno i Trattati lateranensi che regolano, per Costituzione, i rapporti fra Italia e Vaticano. L’avvertimento arriva dalla “Padania”, quotidiano del partito di Umberto Bossi, con una riflessione in prima pagina sui rapporti fra Italia e Chiesa cattolica dal titolo “Strane ingerenze ideologiche in uno Stato laico”. L’articolo della “Padania” definisce le parole di mons. Vegliò all’indirizzo del ministro leghista Calderoli come «l’ultimo episodio di una lunga serie di ingerenze ideologiche e squisitamente politiche da parte di uomini delle gerarchie ecclesiastiche nelle faccende di uno Stato che, fino a prova contraria, è laico».

IL MONITO – «Se i rapporti fra lo Stato e la Chiesa andranno avanti lungo questa deriva, ossia le gerarchie ecclesiastiche proseguiranno in questa politica marcatamente interventista nei confronti delle decisioni e degli orientamenti della politica e delle istituzioni al di là di ogni ragionevole confine di neutralità delle rispettive sfere di intervento – avverte l’articolo della “Padania” a firma Stefano B.Galli – bisognerà inserire nell’agenda delle riforme anche una revisione di Concordato e Patti Lateranensi. Non ci pare il caso».(…)

Come sarebbe a dire “Non ci pare il caso”?

10 buoni motivi per non aggiustare il pc agli amici…

Diventi automaticamente disponibile sempre e per sempre; a qualunque ora del giorno e della notte, ovunque tu sia: al lavoro, sotto la doccia…
“Pronto, ciao ti disturbo?”
“Beh in questo momento sono in barca in ferie…”
“Ah… ma tanto tu fai presto in queste cose. Senti ho il computer che quando lo accendo mi da errore 000×32F33. Cosa può essere? Sono disperato…”
“Si, ma sono in mezzo al mare”
“Va bene. Dimmi cosa devo fare…”

Diventi oggetto di una catena di passaparola selvaggio.
“Aspetta che lo chiedo a un mio amico, lui di sicuro lo sa. Poi è molto alla mano e se ha tempo ti da una mano volentieri.”

Diventi automaticamente il responsabile e amministratore del PC
“Ti ricordi che l’anno scorso mi avevi installato quel programma per vedere i filmati? Ecco, stamattina, vado ad accendere il PC e non si accende più, cosa può essere successo? Non è che hai fatto qualcosa di strano?”

Devi conoscere tutti i programmi e tutti i sistemi operativi esistenti sul pianeta. Da Blender al GWBASIC, da Windows ME alle più improbabili distro di Linux. Dovrai saper fare tutto di tutto: non sono ammesse lacune per chi “conosce il computer”
“Senti, scusa se ti disturbo, ma ho un problema: come faccio ad importare un audiolibro con Itunes?”
“Guarda, mi dispiace, ma non ho l’Ipod e Itunes non lo conosco”
“Dai che tu ci capisci di sicuro più di me. In due minuti tu fai tutto…”

Diventi, per esteso, la prima persona da consultare per tutto ciò che funziona a corrente elettrica
“Ciao, scusa se ti disturbo, ma ho l’home theatre della sala che non funziona più bene. Tu guardi anche quelle cose lì? Perchè è da qualche giorno che si sente un fruscio dal vufer e magari bisogna solo cambiare un fusibile…”

Vieni visto come uno spacciatore di hardware
“Ciao, scusa se ti disturbo, volevo comprarmi un PC portatile, tu non è che hai delle bazze?”
“No”
“Come no? Lavorando nei computer vuoi che non ti passi sotto mano qualche occasione? Beh se hai qualcosa fammelo sapere, intanto mi daresti un’occhiata a dei preventivi che mi sono fatto fare?”

Devi sempre navigare nell’ignoto
“Ciao, scusa se ti rompo, ma il PC non va più”
“Come non va più? Non si accende o cosa?”
“No no, si accende ma poi non va”
“Cos’è che non va? Il sistema operativo?”
“Io non ci capisco mica niente… non va”
“Ma che sistema operativo hai?”
“Cosa vuoi che ne sappia io che sistema operativo ho….cos’è il sistema operativo? Dove devo leggere? Guarda, fai prima se vieni qua a dare un’occhiata, aspetto, vai tranquillo, va bene anche stasera dopo il lavoro…”

Lavorarai sempre gratis… se va bene!
Al di là di qualche caffè offerto, non vedrai mai un soldo. Di sicuro, però, ne spenderai: viaggi, telefonate, probabilmente anche cavetti, vecchi componenti, batterie, viti, ecc…

Grazie alla tua disponibilità, sarai sempre sottovalutato e verrai classificato al massimo come “smanettone”
I “tecnici”, quelli veri, fanno le stesse cose che fai tu (forse con meno cura), ma prendendo 80 euro all’ora, saranno visti come semidei.

Serve davvero un decimo motivo?

da ntmcp

In ritardo

Posso dire “come al solito”, anche se un po’ me ne vergogno?

SalendoNon vi ho nemmeno detto che siamo stati a Londra. Solo un week-end lungo, per carità, ma abbastanza da divertirci, educarci, sfogarci.
Appena prima di partire, ancora in fila per l’imbarco, una lezione di vita.
Noi primi della fila non-priority, accanto all’hostess di terra che aspettava l’apertura del check. Accanto a noi, una dozzina di persone che avevan pagato di più per essere i primi a imbarcarsi e scegliere i posti. Dietro di noi un centinaio di persone, in educata fila o sedute sulle poltroncine d’attesa. All’orizzonte appare, armato di un mezzo sorrisino con cui passa in rassegna le code, un fighetto (un wannabe fighetto, per verità, uno di questi ultraquarantenni lampadati tutto l’anno, pantaloni bianchi e camicia sportiva aperta) che punta diritto all’hostess senza degnare di uno sguardo le poltroncine.
“Senta,” fa lui “visto che ho avuto un incidente e oltre al polso” mostra una fasciatura semirigida” ho dei fastidi al ginocchio e non posso stare in piedi, potrei salire per primo anche senza priority?”
La hostess, alla quala vorrei erigere un busto in bronzo nella sala imbarchi, ribatte “Scherza? Piuttosto, ha un certificato che attesti che può imbarcarsi dopo un incidente?”
Il tizio boccheggia, il mezzo sorrisino è tornato al metal detector. “Veramente no… è che…”
“No, guardi, io questa responsabilità non me la prendo. O lei mi esibisce un certificato, o non posso farla salire”
“Ma io non ce l’ho, non ci ho pensato, non lo sapevo” (“quando ho provato a fare il furbo per passar avanti a tutti” aggiungo io mentalmente)
“Facciamo così: lei va all’ufficio Ryanair qui sotto, se le danno il benestare io la faccio salire; altrimenti, mi spiace, ma i regolamenti parlano chiaro”.
E’ finita che siamo partiti in ritardo, visto che con ogni probabilità al tipo -mai più visto- han fatto sbarcare il bagaglio. Ma con quale soddisfazione!New Globe Theatre

Beh, poi a parte piccolissimi screzi col personale dell’hotel… la faccio breve: avevo chiesto col massimo della mia gentilezza che le uova strapazzate, al momento liquide, mi venissero cortesemente cotte un po’ di più. La cuoca, dell’est, ha finto di non capire per le prime due volte, borbottando stizzita chissà che in chissà quale lingua, poi una collega ha accettato di farci questo piacere, come se non fosse il loro mestiere. La prima cuoca è poi uscita della stanza, probabilmente andandosene finalmente affanculo e urlacchiando “This is english breakfast, not ‘international breakfast'” a nessuno in particolare. Al che il campanilista che è in me ha innalzato il tricolore e gli ha risposto in modo che sentisse bene “You DREAM of Italian breakfast!” La tipa, inglese, suduta accanto a noi ha commentato verso la Deb “They are not happy people”. Giura?<>Controluce

Però ce la siamo goduta, eh!, se ce la siamo goduta. Shopping furioso a Forbidden Planet -giuro, la mia dolce metà ha speso più di me- e in un negozio di modellismo dove abbiamo ottenuto un modello di Tardis immenso per due lire, e che la Deb ha promesso di dipingere personalmente, salvandolo dalle mie pennellate a casaccio.; una rappresentazione dell”How you like it” al New Globe theatre, dove, nonostante l’inglese aulico, abbiamo riso trascinati dal ritmo dei bravissimi attori; un tour sul London Eye, uno al binario 9 e 3/4, uno al museo di storia naturale e al British, uno al japan center, uno per Soho a caccia di lingerie (“Fiiico, nei negozi di intimo vendono le batterie” “E son tutte mezza torcia, pensa te”) con inaspettato acquisto di ombrelli e magliette con equalizzatore grafico -don’t ask-, l’immancabile Piccadilly, l’evitabilissimo Trocadero -eh, com’è peggiorato negli anni!-, e a un paio di pub vicino a Covent Garden che ci han lasciato sazi, ebbri e soddisfatti.Gusto di cattedrale moderna

Imbarco per il ritorno, interno dell’aeroporto. Deb: “Simone, ti sei perso due tipe spettacolari”
“Che han fatto?”
“Son passate davanti alla libreria e una ha detto all’altra: ‘qui son tutti libri, noi che entriamo a fare?'”
Per me e Deb è una bestemmia, sappiatelo. Possiamo calpestare le rispettive madri che si mettessero tra noi e una svendita di libri. Anche usati.
Ovviamente le stesse tipe ce le troviamo sedute davanti in aereo, una al corridoio e una al finestrino, per non aver nessuno seduto accanto, che parlottano allegramente di quanti cent’euro han speso di scarpe.
Però un tizio fa sedere la moglie nell’unico posto libero nella fila avanti a loro e attende che loro due smettano di parlottare. “E meno male,” penso io “adesso chiede a ‘ste prepotenti di sedersi accanto per poter star almeno vicino alla moglie”.
Invece, una scena tra Ionesco, Fantozzi e il ragioner Linguetta: “Tu lavori in $Nomeazienda$, ti vedo sempre in mensa, non mi conosci, ti volevo solo salutare”. Una delle tipe è un pezzo grosso, si capirà poi.
Il tipo si pulisce la bocca da un tarzanello e si siede quattro file ancora indietro, agli antipodi della moglie, che ora suppongo sia sollevata.
Avvisi necessari e comodi riflessi
Nel frattempo un tizio sta pestando le nostre scatole di modelli con la sua valigia, nel tentativo di farla stare nella cappelliera sopra il nostro sedile invece che il suo. Ha già fatto una cosa che io non mi permetterei mai di fare, ha spostato valigie altrui per far star la propria, però quella vendemmia mi costringe a un “Oh, se magari la prendi un po’ più calma e cerchi un altro posto invece di schiacciare la roba mia mi fai un piacere”
“Eh, sto pigiando, scusa”
“Si, a me le mie scatole piacciono con quella forma, per cortesia pigia un po’ meno”
Il tipo assesta un po’ più delicatamente, borbotta uno “scusa, la prossima volta…” (ma quale prossima volta, coglione? spero di non incontrarti mai più se non il due novembre) e si siede. Passerà il volo con in testa un cappello più piccolo di quello di Magilla Gorilla, ma che evidentemente essendo comprato a Londra lo fa fico ed esente dal senso del ridicolo e dall’educazione di toglierselo al chiuso.
Appena partiamo, le simpaticissime davanti si siedono accanto lasciando il posto al corridoio libero. Si volteranno solo per chiedermi di abbassare l’aria condizionata che, casualmente, dal mio posto arriva sul loro, probabilmente spettinandole.

Insomma, vediamo d’esser chiari. Io e la Deb siamo molto distanti dall’essere perfetti. Però se nel mezzo di Piccadilly c’era uno che urlava, era italiano. Se c’era uno che provava a saltare la fila mentre mi sequestravano il Victorinox con cui voloevo dirottare The Eye, era italiano. Siamo burini, siamo convinti d’essere più belli, simpatici e furbi degli altri. E non è vero, soprattutto a Londra, dove un melting-pot secolare ha prodotto una folla che in metropolitana è silenziosa anche quando gli sopprimono la linea sotto i piedi -testimone io-, una folla in cui non trovi un uomo o una donna veramente brutto se non ti impegni o non visiti il museo di storia naturale, una folla in cui un tizio in un chiosco informazioni esce e attraversa la strada per farti vedere dove devi andare da un’angolazione migliore, visto che hai problemi a comprendere l’accento infame -cockney?- che ha.

Insomma, capiamoci: son contento d’essere italiano. Sarei più contento se meno miei connazionali pensassero d’esser la crema della crema della genetica e cultura mondiale, perchè quando si va all’estero si va per imparare, sempre e ovunque, e ci si deve andare con umiltà e rispetto.

Voglia di rompere le palle

Da oggi c’è una citazione nuova nella lista di quelle che vedete avvicendarsi in testata.
Vi copio un articolo del bollettino sindacale che ci viene distribuito in azienza, opportunamente epurato dai riferimenti troppo precisi.

Un nipotino di Benito lavora con noi

In una nostra sede un giorno
qualsiasi gli operatori entrano nel portale (fatto in
casa) che consente l’accesso a tutti gli applicativi
dove in fondo alla pagina leggono delle frasi di
personaggi famosi. Capita che in uno di questi
giorni qualsiasi appare sul portale la frase
“bisogna porsi delle mete per avere il coraggio di
raggiungerle”, Benito Mussolini.
Ovvio un certo sconcerto tra i lavoratori che si
accorgono della frase e prontamente arrivano le
segnalazioni ai delegati sindacali e a qualche
capo. Nel giro di poche ore la frase viene
sostituita. L’episodio seppur di breve durata è di
per sé indice della cultura che sta passando e del
clima di sdoganamento di certe figure e delle loro
parole d’ordine che hanno tenuto per decenni
tantissima gente in uno stato di oppressione e di
dittatura. Condanniamo fermamente questo atto e
le eventuali responsabilità aziendali nella
speranza che non si ripeta più qualcosa di simile
invitando tutti i lettori alla massima attenzione e
alla pronta denuncia di fatti analoghi.”

Ora, io domando e dico: la frase non mi sembra una cazzata, anzi, è molto migliore di tante motivazionali pagate dall’azienda che vedo appese in giro; cos’è che dava fastidio, l’autore?
Ovvio che si.
Il mio professore di elettronica industriale diceva che non è il luogo in cui viene pronunciata che fa la dignità di un’espressione, e tantomeno il suo autore.

Che i soliti fascistipeggiodeifascisti non riescano ad accettare che una frase, pur provenendo da fonti discutibili -anche se…-, sia quantomeno non reprensibile, mi fa paura.
Si, paura, visto che un articolo come quello qui sopra è indice di una ristrettezza mentale da far paura a Torquemada.
Non è la frase, è la firma, che non garba; se la firma fosse stata “Stalin” DI SICURO E NONOSTANTE TUTTO sarebbe andata bene.
Non è apologia di fascismo, non ci sono istigazioni all’odio o messaggi discutibili. E, lo stesso, è stata fatta rimuovere (oh, beh, da lì).
Non è solo voglia di rompere i coglioni? perchè se non lo è, è imbecillità e basta, talebanesimo della peggior risma. E se lo è, io son più piccoso di questi inquisitori de no’antri.

Una risorsa non valorizzata

«LA LORO PRESENZA E’ INDISPENSABILE»
Il Vaticano:«Gli immigrati meritano rispetto ammirazione, gratitudine»
Le parole del nuovo presidente del Pontificio consiglio per i migranti, mons. Antonio Maria Vegliò.

Da Il Corriere

Io non capisco come faccia il Vaticano a campare senza questa indispensabile presenza sul suo territorio.
Anzi, per il suo stesso bene gliene fornirei una buona quantità da amministrare, direttamente in piazza S. Pietro.

Testamento biologico

Quando ho comunicato la mia intenzione di andare a firmare sabato in piazza Beccaria, un collega di quelli baciapile ha cominciato a fare il simpatico.
Poi ho risposto.
“Guarda che se si basano sull’encefalogramma, a te l’alimentazione te la sospende il pizzicagnolo”
Non ho guadagnato un amico.