Alla luce dei risultati del referendum, Pier Luigi Bersani ha chiesto le dimissioni del governo,
portando così il suo stesso record di richieste consecutive a 761 giorni.
Ricordo a tutti che al perfezionamento del record ininterrotto, che altrimenti sarebbe stato di 1131 giorni, è stata fatale la “dormitona” del 13 maggio 2009, a causa della quale Bersani perse il quotidiano appuntamento mattutino con l’ANSA.
Per fortuna, referendum permettendo, non se lo caga più nessuno oltre al radiogiornale delle otto. Il suo ruolo ormai è quello, quello della sinistra attuale: la negazione di Berlusconi. E non solo 1/B, ma pure i/B, che oltre l’immaginario non vanno.
A me dispiace pure, che c’avrebbero pure ragione per tante cose, ma non si può vivere solo come contrappunto a qualcuno e poi pretendere che questo qualcuno scompaia.
Se va via Berlusconi, che ruolo resta alla sinistra italiana? No, dico, oltre criticare, e spesso fuori luogo (aspetto le critiche della sinistra tutta sulle dichiarazioni di Tremonti di ieri, un piano volto alla semplificazione e alla riduzione degli sprechi che se l’aveva proposto il governo precedente era sempre lì a farsi le seghe allo specchio), dicevo, oltre a criticare, cosa sanno fare, i sinistrorsi di oggi, capaci di criticare pure il Renzi che, seppur furbo, troppo furbo -e non è un difetto-, populista (no, che lui con avantipopolo, forzaviola, vivagesù si tira dietro tutta Firenze) e arrampichino (che passare da ciellino al Dante, alla Margherita a “ci vorrebbe un rinnovamento ai vertici della sinistra, che so, uno con meno di quarant’anni e che abbia già avuto ruoli di responsabilità in una grande città del centro italia che inizia con F e finisce con -irenze” è un bel carpiato) -tirate fiato assieme a me, che forse ho esagerato con l’inciso- le sue cose buone le ha fatte? Dell’operato di Renzi, di cui personalmente non mi fido perché non mi piace la sua attitudine a cambiare casacca, non posso che dir bene: niente tramvia in piazza del Duomo -bravo Domenici, bella idea del cazzo che era-, giù la pensilina Toraldo, pisciatoio a cielo aperto, e un sacco di altre cosucce. Certo, ha ancora tanto da lavorare e da fare, ma gli conviene. Che lui fa e se ne bulla. Non mi garba che se ne bulli, ma almeno fa. E intanto gli amicici di parte sua gli dicono che è “amico di Berlusconi” se pesta ai piedi ad altri amicici di amicici non propriamente a destrissima. Non che quest’ultima destra abbia il culo pulito, ma almeno non esiste solo come negazione di spazio vuoto.
No, sul serio.
Guerra in Libia: l’unica che si oppone è la Lega. La Lega. Roba che alla prossima sagra del seitan, al banchino Vegan mi aspetto Cikatilo e Dahmer.
Per vendere la Telecom ai privati, amicici di amicici, c’è voluto D’Alema, invece.
Liberalizzazioni delle licenze: forte coi deboli e debole coi forti, l’ottimo Bersani ha fatto perdere 15000 euro da un giorno all’altro a gente con un piccolo bar come il mi’fratello, poi s’è calato le brache davanti ai tassisti.
Lo stesso Bersani ha messo nel mezzo gli studi di settore, e nel mezzo a una strada gli artigiani e le PMI interessate dai medesimi, che ovviamente “non possono guadagnare così poco, son ladri che non dichiarano”.
Riduzione delle spese e degli sgravi: c’è voluto Tremonti, che, ovviamente, sta sulle palle, come sta sulle palle Brunetta, altro che, checchè non abbia egli stesso il culo pulitissimo- cercava di aumentare l’efficienza degli stipendiati dallo Stato.
Già , l’efficienza. Che destra del cazzo, quella del lavoro, del fare.
Il problema è che in Italia, a noi il lavoro ci fa schifo. Ci fa schifo guadagnare per il lavoro svolto. In America uno si bulla ed è un ganzo, se il suo lavoro gli consente di avere uno stipendio sopra la media; in Italia è il contrario, sei un ladro. Una testa di cazzo recentemente incontrata, che a mente fredda avrei dovuto infamare come la peggio merda, un MEDICO che mi disse “io quando devo fare sciopero faccio sciopero, mi importa assai se chi ha l’operazione programmata deve fare altri sei mesi di attesa”, adduceva come motivazione dell’ultimo suo sciopero “Ma ti pare giusto che il mio capo guadagni il doppio di me?”. Sì, troia infame, visto che A TE non toglie niente, e che anzi, sei troppo pagata (si bullava di aver regalato l’Ipad alla figlia in seconda media, “sai, io ho comprato quello grigio-bianco con la mela dietro, quello a trenta? sono trenta? forse trentacinque? pollici, che non ci capisco nulla ma per tenere i numeri di telefono e fare internet mi basta”). Io, invece di picchiarla dicendole “queste sono per il bambino che patisce di non so cosa, e che tu hai fatto patire altri tre-sei mesi perchè sei una troia invidiosa e stronza”, le spiegavo che se qualcuno guadagna più di me senza a me rubare, non tocca a me preoccuparmi del suo stipendio. Se è lì lui e non io, e l’azienda va bene perché lavora e funziona, un motivo c’è. E non tocca a me decidere del suo stipendio, ma a chi questo stipendio lo elargisce. Evidentemente se li merita. Il mio sindacalista del tavolo accanto, per salvare non so quanti scaldaseggiole, ha giustificato un contratto di solidarietà * che a me, tra straordinari bloccati e riduzione di stipendio, toglie un’ottantina di euro. A me va pure bene (li spendo in fumetti, vaffanculo, se ce ne è bisogno si fa questo e altro), ma c’era gente a cui togliere gli straordinari ha tolto parecchi più soldi. E si parla di gente che ne aveva bisogno, non gente prossima alla pensione che non vuole accettare una mobilità che firmerei IO. Perché? “Perché già con la detassazione degli straordinari si invogliava la gente a farli, e non è corretto bla-bla-bla”. Eh, cazzo, sia mai che chi lavora di più prenda più soldi. Mi dice “Se gli straordinari costano tanto si invogliano le aziende ad assumere”. Certo, come no. Forse la FIAT -che però vi sta sulle palle, Marchionne merda che fa i controlli su un 8% certificato di assenteisti. L’8% di assenteismo vuol dire che su dieci operai, quasi uno non fa un cazzo, o proprio poco. e che il prezzo del lavoro di quella azienda è dell’8% maggiore di ogni sua concorrente. E poi non assume. O come mai?-, non certo una PMI che NON PUO’ PERMETTERSI di assumere un tizio in più per tre settimane l’anno di picco di produzione. E cercateveli voi, i dati di quanti sono impiegati in PMI e quanti in FIAT o equivalenti.
La sinistra, soprattutto, non fa che parlare di diritti e mai di doveri. Si deve tutelare il posto di “lavoro” anche dei fancazzisti, senza se e senza ma. Non si capisce che se si lavora alla cubana, tutti ci rimettono. Se per fare un certificato, invece di chiederlo via mail ed averlo con lo stesso mezzo (come ad esempio in Unibo, prima che gettassi la spugna per l’ultima volta) servono tre “signore, deve tornare settimana prossima, che lo devo far bollare, e il dottore è fuori stanza fino a stasera”, due dei quali sono in pausa caffè 9-11.30 e poi a far la spesa, “che una lavora tutto il giorno, mica ha il tempo di fare pure ‘ste cose” (Vista in posta. Per poco non la ammazzano. Purtroppo non l’hanno toccata), ci si rimette tutti. TUTTI. Io di più perché ci devo perdere un’altra mattinata, almeno, ma pure tu che ‘sto tizio in Comune lo paghi coi tuoi soldi. Però no, Brunetta** è un nano del cazzo (già , ormai quelli che fanno del male all’Italia si riconoscono dall’altezza) che non può assoggettare la ggente ai suoi metodi fascisti***.
Sarà che io son stato educato differentemente. Il mi’nonno materno ha iniziato a lavorare come garzone a dodici anni, quello paterno grossomodo, i miei genitori si son fatti un culo come il rosone di Notre-Dame per quarant’anni, e mi è sempre parso giusto vedere che di questa fatica, quando è andata bene -perchè non sempre è andata bene. Il mi’babbo non ha mai saltato un giorno di lavoro, e quando fu licenziato da gastronomo divenne lavapiatti prima e interno cucina poi, ma in casa mia il pane non è mai mancato, e non s’è mai aspettato-, se ne godevano i frutti. Io, per quanto pigro possa essere, ho goduto più delle tre lire che ho guadagnato facendo il manovale che di tutti i premi produzione, seppur basati sul lavoro svolto, di questo mondo.
Ma torniamo a noi.
Se va via Berlusconi, che cazzo fa la sinistra? Qualche governo fa la parola d’ordine era “conflitto d’interessi”. Vince la sinistra, non fa niente per risolverlo, nonostante una maggioranza e tutti i crismi. Vince la destra (ahem), la norma se la fa da sola. Al che la sinistra insorge di nuovo.
Ecco, mi pare un ottimo esempio di cosa sa fare la sinistra di adesso: criticare senza fare.
Criticare senza competenze. Criticare senza VOGLIA di fare. Criticare e dare del ladro a chi suda e guadagna, perchè prende qualche lira di più di chi non suda per nulla. Certo, principi eccetera eccetera.
Se invece che di princìpi si parlasse di estetica, vi direbbero che è meglio farsi le seghe con Playboy che fare all’amore con una donna brutta. Contenti loro, contenti tutti. Cioè, se non governassero o rischiassero di farlo.
Non sono del tutto convinto della tesi di un Wolfstep che dice che le sconfitte elettoralii di sinistra siano volute, che sia un ruolo sicuro e tranquillo (come si dice, si taglia sempre la spiga più alta), ma tanta mediocrità , tanta RICERCA della mediocrità non può essere frutto solo di meccanismi sani e democratici.
La selezione naturale del politico, “se sei un imbecille ti trombano o ti incastrano”, dovrebbe prevenire la mediocrità e l’incapacità . Quindi, qualcosa non funziona alla base, che mette il mediocre in ruoli in cui non solo non va avanti, ma blocca pure la strada a chi vorrebbe procedere. magari nella direzione sbagliata, ma avanti.
Magari la ciambella del titolo non sarà alta pasticceria, ma a forza di mangiare solo i buchi che “per fortuna sono tutto l’opposto della ciambella” si muore di fame.
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*checchè si dica che sia stato fatto a malincuore, visto che “meglio 1500 incazzati in piazza che 15000 al lavoro”
** Edit: Ho scritto prima dell’incidente coi precari. Al solito. Io la vedo così: aveva tutto il diritto di non rispondere a una domanda che non c’entrava un cazzo col convegno (sull’innovazione, tra parentesi); aveva tutte le ragioni di dire a quelli che erano andati lì solo per fare polemica quel che ha detto; lui stesso ha detto che non si riferiva, e che sarebbe stato stupido riferirsi, ai precari in genere; una cosa con gli striscioni già pronti è un agguato mediatico, e lui c’è cascato. Ovviamente è ANCHE il modo che fa la differenza, e Brunetta ha dei modi di merda. Punto.
Nonostante tutto, mi fa cacare, e cacare a spruzzo, il fiorire di citazioni imbecilli e malmesse da De Andrè che ho visto sui social networks. Ah, lo sapete che la tipa che voleva porre la domanda è la figlia di un senatore? Probabilmente poi la tipa se ne è avuta a male per il consiglio dato da Brunetta a casa Gruber, grossomodo “Ai mercati generali, a scaricar cassette lavoro si trova, ci sono quattro milioni di immigrati che fanno lavori del genere che gli italiani non vogliono”. _IO_, che sono un pigro fascista ladro di merda, quando ho voluto lavorare ho fatto pure il manovale di un muratore, e ho stuccato i pozzi neri dal di dentro, con gli orecchi tesi per lo sciacquone della vecchina del terzo piano.
*** “tornelli marcatempo”.